Allarme per lo stato dei mari e delle spiagge italiane

Legambiente, attraverso le consuete analisi, ha dimostrato che il 39% dei campioni analizzati e prelevati dai nostri mari risulta fortemente inquinato ed il 9% inquinato.
Ad occuparsi di quest’ispezione è la barca a vela di Legambiente, Goletta Verde, che ogni estate naviga lungo i nostri 7.500 km di costa per monitorare la salute del nostro mare; la causa di questi risultati, secondo l’associazione, è da attribuirsi alla scarsa presenza di impianti di depurazione e, laddove presenti, la loro scarsa manutenzione.
In particolare i nostri mari risultano inquinati da contaminazione batterica da enterococchi intestinali e Escherichia coli che vanno oltre i limiti di legge, le foci dei fiumi, dei canali o di qualsiasi altro corso d’acqua, scarichi sospetti e altri punti critici rappresentano il 57% dei punti monitorati poiché fortemente inquinati.

Le acque abbandonate

Le analisi dell’associazione si sono concentrate anche su quelle che vengono definite ‘’acque abbandonate’’, ovvero non più monitorate perché non adibite alla balneazione, come se questo determinasse l’importanza del luogo dal punto di vista ambientale.
Dalla consultazione del Portale Acque del Ministero della Salute che contiene tutte le informazioni sull’utilizzo delle coste (balneabilità, aree portuali, industriali) è emerso che più di 500 luoghi non vengono monitorati e campionati ma si tratta comunque di luoghi in cui il numero di bagnanti è elevato, a volte anche sopra la media, causando quindi rischi per la salute da non ignorare.
L’inquinamento dei mari, come ben potete immaginare, deriva anche dall’inquinamento delle spiagge, quasi totalmente causato dall’uomo e dalla sua incuria nei confronti di ciò che lo circonda, cosa fare dunque per cambiare ciò? Una buona idea sarebbe frequentare un corso sulla gestione dei rifiuti come quelli offerti da Nova Ecologica, per prendere coscienza della situazione.

La piaga principale: la depurazione

L’Unione Europea ha più volte criticato il nostro paese per l’assenza di depuratori, ad oggi vi è una terza procedura di infrazione in corso, ma come darvi torto?
Gli impianti in Sicilia, Calabria e Campania sono pressoché assenti, rendendo la mala depurazione un’emergenza vera e propria che va affrontata con urgenza dato che siamo costretti a pagare una multa di 25 milioni di euro, più 30 milioni ogni sei mesi finché non saremo in regola.
Nel suo viaggio, Goletta Verde ha presentato esposti alle Capitanerie portuali per 45 località fortemente inquinate e durante l’estate sono stati organizzati dei flash mob per sensibilizzare i bagnanti sull’inquinamento del mare da plastica.

Scritto da:

Romano Calligari

Sono uno scrittore che ama guardare il mondo e le persone intorno a me. Amo scrivere di tutto ciò che mi interessa, motivo per cui scrivo per tutti i tipi di argomenti.